Pensando ad una grande ballerina…

Se ripenso a quella che io definisco la mia “prima vita” e che a volte mi appare già così lontana nel tempo, non posso non ricordare quanto la mia generazione abbia ammirato una grande ballerina italiana che negli anni ’70 fu di esempio a tutti coloro che stavano intraprendendo la professione di danzatori, nonché a chi danzatore lo era già.

Sto parlando di Elisabetta Terabust, versatile e tecnicamente ineccepibile étoile del Teatro dell’Opera di Roma, danzatrice che brillava in scena, portando con sé uno stile unico ed inimitabile con cui catturava gli occhi e il cuore di chi la guardava ballare.

Lei che aveva danzato con il grande Erik Bruhn, in Pas de deux del repertorio ballettistico classico, non passava inosservata in produzioni contemporanee, in cui eccelleva per duttilità e sensibilità tecnica ed interpretativa.

Quando negli anni ’90 creai “Arenzano in Danza”, conobbi ed ebbi modo di collaborare con due straordinarie figure della scena della danza, Mario Porcile storico fondatore dei “Balletti di Nervi”, e Giorgio Sguerso, caro amico del dott. Porcile e per molti anni assessore del Comune di Arenzano.

Negli anni a seguire decisi di dare vita al Premio Danzarenzano Arte, dopo qualche edizione, di comune accordo con loro, dei quali apprezzavo carriera e preziosi consigli, pensai di assegnare questo premio, quale testimonianza di grande apprezzamento per la sua brillante attività, proprio ad Elisabetta Terabust. Purtroppo, un impegno professionale della ballerina, mi impose di non poterla premiare.

In tutti questi anni, in cui lo storico artistico del capostipite dei premi legati ad Arenzano in Danza, si arricchiva di prestigiosi nomi di artisti internazionali, non ho mai abbandonato l’idea di premiare questa icona della danza.

Poi ci siamo incontrate. L’occasione fu una giuria d’esame e il pranzo che ne seguì che ci diede la possibilità di conoscerci di persona e di dialogare piacevolmente. Lasciai il mio numero telefonico, con la promessa che ci saremmo incontrate ad Arenzano.

Non ho più visto Elisabetta Terabust… mi resta impresso negli occhi e nella mente il suo sguardo profondo e magnetico, la cordialità delle sue parole…   

Non sono riuscita a premiarla, ed è anche questo uno dei motivi che mi hanno spinta a chiedere all’Associazione Poliakov, alla sua presidentessa Enrica Pontesilli e alla gentile Silvia Brioschi, di avere l’onore di presentare ed ospitare questa loro bella iniziativa sulla grande danzatrice scomparsa.

Non solo hanno accettato con immenso piacere ma hanno fatto tanto di più, invitando quale relatore d’eccellenza a ricordardarla, il maestro Amedeo Amodio, che ho avuto la fortuna di conoscere e poter premiare nel 2012 per la 14^ edizione del Premio Danzarenzano Arte.

Lui celebre danzatore coreografo e direttore che negli anni ’80 l’ha avuta come étoile ospite nel suo Aterballetto protagonista di straordinari capolavori a sua firma e di coreografie altrettanto celebri di maestri che come lui hanno contribuito a scrivere la storia della danza internazionale, ce la “riporta” ad Arenzano in danza…

Grazie di cuore all’Associazione Poliakov e al Maestro Amodio.   

 

Patrizia Campassi

Elisabetta Terabust ©Silvia Lelli _ Lelli e Masotti Archivio

Elisabetta Terabust
©Silvia Lelli _ Lelli e Masotti Archivio

Elisabetta Terabust da Allegro brillante © Mario Napolitano

Elisabetta Terabust da Allegro brillante
© Mario Napolitano

“Vicino a una stella – Incontro con Amedeo Amodio”

a cura di Silvia Brioschi ed Enrica Pontesilli

 

Dopo averle dedicato nell’inverno scorso, a un anno esatto dalla sua scomparsa, una conferenza, l’Associazione “Evgenij Polyakov”, in collaborazione con Arenzano in Danza, vuole ricordare Elisabetta Terabust, anche in una serata d’estate, quando le stelle brillano e sembrano vicine.

A delineare questo ritratto/ricordo della celebre étoile, è stato chiamato un relatore d’eccellenza: il Maestro Amedeo Amodio.

Fin troppo facile sottolineare che insieme, Terabust e Amodio, hanno segnato una parte davvero importante della danza italiana.

Un sodalizio artistico, il loro, pressoché unico e irripetibile: fra due grandi amici, innanzitutto, ma anche fra un coreografo e una delle sue più rappresentative muse, fra due colleghi il cui rapporto di stima è durato nel corso pressoché totale delle loro carriere, fra due persone affini nelle loro diverse sensibilità.

Due grandi personalità artistiche, creative e innovative, le cui strade si sono felicemente incrociate e che, in questa occasione, offerta da Patrizia Campassi all’Associazione “Evgenj Polyakov”, verranno ripercorse dal Maestro Amodio anche con contributi video/fotografici.

“Disegnatore” di bellissime coreografie, ma anche pittore di fantasiosi quadri colorati, Amodio qui dipingerà il “ritratto” di Elisabetta, stella ancora vicina, con lo scorrere delle sue parole… dei suoi ricordi.

Domenica 7 luglio – ore 17.00 – 18.30, presso la sala dei Dogi 1 del Grand Hotel di Arenzano,
si terrà l’incontro “Vicino a una stella” ricordo-ritratto della danzatrice Elisabetta Terabust, con un relatore d’eccellenza: il Maestro Amedeo Amodio,
ad opera dell’Associazione Evgenij Polyakov in collaborazione con Arenzano in Danza.

Amedeo Amodio © Alessio Buccafusca

Amedeo Amodio
© Alessio Buccafusca

Amedeo Amodio nella sua coreografia Prélude à l’après-midi d’un faune © Agnese De Donato.

Amedeo Amodio nella sua coreografia Prélude à l’après-midi d’un faune
© Agnese De Donato.

Titolo: DUO CLASSICO (1982)

Musica: Adolphe Adam

Coreografia: Evgenij Polyakov

ripresa da Enrica Pontesilli

Interpreti: Rosa Pierro, Rinaldo Venuti

Brevi note storiche

Duo Classico  è un passo a due completo, composto da entrée, adagio, variazioni e coda. Fu creato dal Maestro Polyakov nel 1982, appositamente per la giovane e promettente coppia formata da Daniela Buson e Marcello Angelini, allora ancora ballerini aggiunti del Corpo di ballo del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.

Fu proprio presentando questa fresca e ispirata coreografia, di marchio purissimamente “classico”, che i due danzatori ottennero il prestigioso Premio “Nati per la danza”, dando così un importante segno a quella che diventerà una brillante carriera artistica e internazionale per entrambi, oggi a capo di una fra le prime compagnie americane, il Tulsa Ballet (Oklahoma).

Curioso ricordare come in quella stessa edizione vinsero il Premio anche altre due pupille del Maestro Polyakov, che si aggiudicarono il riconoscimento per la categoria solisti: Enrica Pontesilli, in seguito ballerina solista del MaggioDanza e qui ripetitrice stessa di Duo Classico, e Raffaella Renzi, divenuta poi prima ballerina.

Con l‘“en plein” centrato da tutti e quattro i suoi ballerini presentati, quell’occasione di “Nati per la danza” si rivelò un vero e proprio successo per il Maestro Polyakov e il suo illuminato lavoro, come i moltissimi altri della sua carriera di danzatore, maître e coreografo.

L’Associazione “Evgenij Polyakov”, fondata nel 2016 da Enrica Pontesilli, Silvia Brioschi e Annalena Aranguren, è dedicata al grande Maestro russo, artista di ineguagliabile generosità, scomparso nel 1996, con l’intento di preservarne la memoria umana e artistica e di riproporre la conoscenza della sua importante attività di coreografo.

Intorno alla sua figura l’Associazione “Evgenij Polyakov” ha organizzato finora varî e articolati incontri e un’importante Giornata di studi.

Seguendo l’esempio del Maestro Polyakov, sempre incline alla scoperta e alla valorizzazione dei giovani talenti della danza, l’Associazione elargisce inoltre borse di studio in denaro e altre borse di studio per stages e seminari a giovani danzatori italiani e stranieri ritenuti particolarmente talentuosi.

E’ attivo anche il sito Amici di Genia Polyakov, nel quale si divulga l’Arte del Maestro Polyakov con documenti, foto, video e scritti raccolti e si presenta l’attività dell’Associazione stessa.

Evgenij Polyakov (1943/1996) – Bio breve

Evgenij Polyakov, danzatore, coreografo e maestro, nasce a Mosca nel 1943 e si forma alla prestigiosa Scuola di danza del Teatro Bolshoi.

Dopo aver intrapreso la carriera di ballerino in Unione Sovietica, giungendo a ricoprire ruoli di Primo ballerino, nel 1976 lascia il suo Paese, cominciando una luminosa carriera di Maître de ballet e coreografo al Teatro La Fenice di Venezia.

Trascorre poi anni importanti a Firenze come coreografo e direttore del Corpo di ballo del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, poi MaggioDanza.

Chiamato da Rudolf Nureyev all’Opéra National de Paris, è per molti anni suo assistente, oltre che Maître de ballet e coreografo, contribuendo al rilancio della compagnia e formando una nuova generazione di grandi talenti.

A livello internazionale, riallestisce balletti classici e ancora crea proprie coreografie a Monaco, Pechino, Vienna, Melbourne, Wellington, Berlino, Londra, Stoccolma, oltre che al Teatro alla Scala di Milano e al Teatro dell’Opera di Roma.

Muore a Parigi il 24 ottobre 1996.

Ringraziamenti dell’Associazione “Evgenij Polyakov”

 

L’Associazione “Evgenij Polyakov”, in particolar modo la sua presidente Silvia Brioschi, è davvero molto lieta di poter far rivivere, per la prima volta dopo moltissimi anni e appositamente per “Arenzano in Danza”, questo bellissimo Duo Classico.

Per questo, si desidera esprimere la più sincera gratitudine oltre che a Enrica Pontesilli, Rosa Pierro e Rinaldo Venuti, che l’hanno riportato “danzante” in scena, a Vladimir Kara, Presidente onorario dell’Associazione, che ne ha concesso gratuitamente i diritti, a due degli innumerevoli amici di Genia Polyakov, che con il loro generoso e per scelta riservato sostegno ci hanno permesso di realizzare questo stupendo sogno, a Laura Vecchi, che con la sua donazione proveniente dall’Archivio audio/visivo Vecchi-Pedrazzini ci ha fornito il materiale visivo necessario per la ricostruzione coreografica, e a Patrizia Campassi, direttrice artistica di “Arenzano in Danza”, per questo stimolante e sensibile invito accolto da tutti noi con grande slancio e gioia.

Un particolare grazie, anche e come sempre, a tutti i nostri Soci e al nostro instancabile Consiglio Direttivo.

Ma, soprattutto, GRAZIE MAESTRO!